Una storia vera (quello che le ragazze pensano)

Dopo aver pensato a lungo sul postare o meno questa storia, ho deciso di farlo.
I nomi delle persone saranno ovviamente modificati in modo da garantire l'anonimato.
Era una notte abbastanza fredda pur essendo primavera. Io e altri due miei compagni di appartamento ci siamo recati in un noto disco-pub della città di *rento. Questo posto, come tutti quelli di questo genere, è pieno di persone, sopratutto truzzi (parola che identifica un essere che vive in funzione della non sobrietà).
Io e i miei due amici eravamo fuori a fumare (la nota legge antifumo era già in vigore), tristi e stanchi. Ad un certo punto arriva una ragazza che, dopo aver chiesto ed ottenuto una sigaretta, inizia ad attaccare bottone. La cosa genera in noi la classica competizione per far emergere il più brillante, il maschio dominante, ma questo è marginale ed umano.
I discorsi di lei vertono tutti sull'uomo ideale e qui cerco di citare (il tempo modifica le situazioni e le parole):
"Credo che la bellezza in un uomo sia abbastanza marginale, noi donne siamo interessate ad altre cose... ... la personalità, l'intelligenza... ...ma sopratutto l'uomo deve essere MISTERIOSO."
Io e gli altri ci guardiamo e continuiamo ad annuire alla corretta descrizione che questa ragazza ci dipinge formalmente addosso.
Come potevamo rimanere indifferenti?
Successivamente ella rientra nel discopub e noi decidiamo di seguirla, per continuare singolarmente un discorso partito splendidamente.
Non appena entrati notiamo una ragazza che limona pesantemente o quanto meno in atteggiamenti teneri, non sono certo di questo punto, con un ragazzo che rappresenta l'emblema del truzzo. La ragazza era ovviamente la nostra nuova amica.
Uno dei miei amici, forse il più arrogante, che possiamo chiamare Parco Pregiato o Pregiato Parco, si avvicina e le dice:
"E questo tu lo definisci un uomo misterioso?"
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