Lucamarja nel paese dei porcupini
Come già annunciato dal mio eminente collega bloggerista (temo che questa parola oltre che brutta sia sbagliata. Sfiga) Luca Marion Cagarellis ed io, tempo fa, ci accordammo sul postare in maniera gemellare una breve introduzione all’ascolto dell’ultimo (capo)lavoro dei Porcupine Tree dal titolo Fear of a blank planet. All’epoca mi sono rifiutato perché dovevo ascoltarlo almeno due o tre volte. Ora posso soddisfare la vostra curiosità, ammesso e non concesso che vi freghi qualcosa.
Partiamo dal fatto che l’album è un concept che ruota tutto intorno al tema della fuga della realtà, che presenta un’alternanza di tracce più rilassate e malinconiche a tracce più incisive, sincopate e talvolta figlie di un gelido metal molto vicino a quello dei dream teather dal punto di vista tecnico. E’ comunque incredibile ma allo stesso tempo emblematica in tal senso la traccia n°3 (anesthetize) che propone una fusione di generi quasi completa toccando progressive rock, alternative metal e altro ancora (attenzione al minuto 9.34 che è un godo) …
Unico neo è forse la registrazione (figlia di mezzi non soffisticatissimi) .
E’ ad ogni modo un capolavoro cupo e sincero che straconsiglio, superiore anche ad altri lavori degli stessi Porcupine quali “deadwing” o "In Absentia".
3 commenti:
08 maggio, 2007 15:40
così mi piaci
08 maggio, 2007 16:26
Grandissimo album!
10 maggio, 2007 12:02
Un pò inquietante la copertina ... Fragolina
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