Il rotto in culo
Quando ti convocano per una partita a poker, con le giuste fiches, le giuste persone, il giusto vino, la serata dovrebbe sfumare tra frizzi e lazzi in un allegro incontro tra amici. Come per ogni piano perfetto, l’imprevedibile è sempre alla porta. Se l’imprevedibile è prevedibile allora entriamo nel campo dell’autolesionismo…
Ciccio rompe gli equilibri del poker alla texana, portando all’esasperazione il concetto del rotto in culo e annichilendo le singole bravure, più o meno marcate. Sforna 3 volte consecutive il colpo vincente al river con punti che oscillano dalla scala al full, il tutto con l’inerme avversario conscio di aver il punto migliore se non in una remota eventualità che sempre si concretizza. La cosa si ripete da più serate ormai e anche l’alea si sente defraudata del suo titolo.
Se mai il sig. Licen vi dovesse chiamare per un poker potete anche risponderei sì, ma sappiate che nulla può contro il culo. Nulla, neanche Fulla che in questa materia ne sa.
5 commenti:
09 agosto, 2007 22:13
Ah l'invidia, che brutta bestia!
09 agosto, 2007 23:21
Ah ah, sei sceso al mio livello e a quello delle mie bieche provocazioni in forma di prosa. Se fossi in te scriverei Touchè come prossimo commento. Almeno salvi la faccia.
Con affetto...
10 agosto, 2007 10:09
Vi odio entrambi!
Gino Verde
10 agosto, 2007 19:58
ecco perchè non mi stai più invitando a giocare a poker, perchè così riesci a vincere.... scherzo, bravo Ciccio continua così
11 agosto, 2007 17:55
Non ti chiamiamo perchè sei napoletano e quindi è prevista nel
tuo DNA la capacità innata di manipolare le carte. Inoltre potresti riprenderti tutto quello che hai perso con il gioco delle tre carte che hai dimostrato più volte di saper fare.
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